Malnate 19 maggio 2008
…SE QUESTA E’ DEMOCRAZIA…
Ho sempre creduto e tutt’ora credo, che le pluralità delle idee, delle religioni, delle culture, sia un fatto positivo, perché crea vivacità e movimento…arricchisce insomma.
Certo è che perché possa essere arricchente, l’opinione deve poter essere espressa, dichiarata e soprattutto ascoltata.
Quando dei cittadini chiedono un referendum, quindi, altro non fanno che chiedere di esprimere una loro opinione che in altre sedi non ha avuto seguito…una sorta di “ultima spiaggia”. Nulla di grave in questo, ci sta tutto: ma le cose a Malnate non stanno andando proprio in questo modo.
Mi riferisco, ahimè, alla annosa questione del referendum riguardante il progetto di edificazione di una nuova scuola primaria in via Milano. Il Partito Democratico ha da subito contrastato questo progetto per diversi motivi (inutilità dell’intervento, costo eccessivo, perdita di un comodo servizio centrale, ecc. ecc.), ma non è questo quello di cui vorrei parlare. Ci sono cose, a mio parere, peggiori rispetto ad un progetto faraonico di questo tipo: la mancanza di rispetto e delle regole.
Lo spunto di questa mia riflessione mi viene dato dai fatti accaduti in questi mesi ed in sintesi dall’articolo pubblicato sulla Provincia del 14 maggio 2008, alla pagina 23, dove il Pd prende posizione rispetto alle evidenti inadempienze dell’amministrazione che, statuto alla mano, avrebbe già da tempo dovuto dare delle risposte in merito al quesito referendario ed alla sua ammissibilità. Ripeto: non entro nel merito delle scelte (pur dichiarandomi contrario a questo progetto), ma parlo di metodo: è inammissibile che il dott. Barel, per nome e per conto dell’amministrazione, dichiari con assoluta leggerezza che il comitato avrebbe potuto attendere la fine dell’estate per la raccolta delle firme. E’ inammissibile perché lo statuto, che “coraggiosamente” viene da lui citato, prevede dei tempi che devono essere rispettati sia dal comitato che richiede il referendum sia dall’amministrazione. Mi sembra superfluo ricordare che le regole sono tali se valgono per tutti, altrimenti regole non sono. Il comitato ha rispettato le regole del gioco, l’amministrazione no. Correttezza vorrebbe che di fronte ad una inadempienza di questo genere per lo meno si chieda scusa e che ci si adoperi per sistemare il “disguido”, nonché il danno recato. Questo, a mio parere, è un atto dovuto da parte di chi amministra che, più di altri, dovrebbe essere puntuale nei suoi impegni e rispettoso delle regole.
Nell’articolo sopra citato l’amministrazione dichiara pure (secondo me con non poca ipocrisia) di essere favorevole al referendum in quanto strumento per capire se l’opera da loro proposta è di gradimento ai malnatesi: assurdo, paradossale: non potevano chiederlo prima?! Il bilancio (che prevede una spesa di 9.500.000 euro per la scuola) è stato approvato mesi fa e solo ora si chiedono se Malnate vuole una nuova scuola? Strano modo di procedere…no? Come dire che, perdonate l’esempio, io ti compro una macchina nuova con i tuoi soldi, poi ti chiedo se la vuoi…ma è normale? A mio parere ovviamente no! Ma la cosa altrettanto “geniale”(si fa per dire) è quando l’amministrazione, in merito alla richiesta del comitato di far slittare a dopo le vacanze estive la raccolta delle firme (sì, perché d’estate la gente è in vacanza…) dichiara che lo statuto comunale per il referendum non prevede proroghe: peccato che proprio l’amministrazione si sia concessa una proroga di 3 mesi rispetto allo statuto….veramente geniale! Insomma, si può dire tutto riguardo la nostra posizione di contrarietà al progetto, persino che siamo contro solo per vessare l’attuale giunta, ma queste sono solo ipotesi. I fatti raccontano, invece, che l’attuale amministrazione poco rispetta il volere dei suoi cittadini, ma soprattutto non rispetta le regole. Non parliamo poi di fair play…
Se questa è democrazia…
Paolo Falchi
Responsabile Comunicazione Partito Democratico
Circolo di Malnate